La voce dei lettori
Lettera del Presidente della Provincia di Cuneo
Navigare rende curiosi. Anche scrivere di storia. E la curiosità è il primo strumento di crescita culturale, la molla che spinge alla conoscenza, all’approfondimento di nozioni e informazioni. Indispensabile per l’evoluzione personale e professionale delle nuove generazioni, si rivela altrettanto importante per quel miglioramento di sé cui ciascuno di noi dovrebbe aspirare. Per questo ben vengano le opere di ricerca che, come il libro di Franco Icardi, hanno il pregio di raccontare aspetti inediti di vicende generalmente note: per Cristoforo Colombo si definisce l’anno di nascita, come il periodo giovanile del navigatore ed i suoi primi viaggi. Un patrimonio di informazioni che, messo al riparo dall’oblio del tempo, contribuirà alla conoscenza delle motivazioni profonde all’origine delle successive scelte di vita dello scopritore. Le stesse che hanno poi in tanta parte contribuito al formarsi del mondo contemporaneo. Il libro ci fa viaggiare assieme all’uomo Colombo, liberato da sovrastrutture e preconcetti. Ma restituisce ai lettori anche il ruolo rivestito dalla Liguria e, in generale, dall’Italia nella definizione della grande storia. Un pungolo alla riconquista dell’orgoglio e di quel senso di appartenenza che ci deve spingere, istituzioni e privati, alla promozione ed alla tutela del territorio di appartenenza.
Il Presidente Gianna Gancia
Prefazione di un amico
Un libro che non morirà mai.
Un cugino americano di Franco Icardi gli aveva ricordato un adagio, che sembra definire lo stile del nostro autore: “When there is a wish, there is a way”; che significa: “se desideri una cosa, c’è sempre una strada per realizzarla”. E’ vero, con l’impegno, la caparbietà e, naturalmente, la capacità, perché non basta essere “curiosi”: occorrono le lingue, la cultura umanistica, il senso critico, la passione, il tempo e la voglia di rincorrere i luoghi, le fonti, e tuffarsi per anni in un mondo lontano anni luce dal nostro mondo: vivere in un’altra dimensione, che rende veritiero il detto di Marziale: ”Rivivere il passato, significa vivere due volte”. Questo ha realizzato Franco Icardi, che forse non ha detto l’ultima parola sulla misteriosa figura del grande Scopritore, ma sicuramente ha stabilito dei punti fermi, perché ha lavorato sui “documenti” - anche se talvolta difficili da interpretare, perché contraddittori fra di loro -, spazzando via menzogne, fantasie e ipotesi che per secoli sono state costruite intorno alla storia del Navigatore. Dopo aver dedicato circa venticinque anni alla questione colombiana - sia pure limitatamente alla tesi del Colombo monferrino -, mi rendo conto che non si finisce mai di “scoprire”, perché ci sono angoli da frugare che solo gli “esperti” sanno illuminare: e Franco Icardi è proprio uno di questi esperti, per cui è difficile dire se si poteva fare di più. Il suo volume è una miniera di preziose informazioni, raccontate con dovizia di particolari, in uno stile rapido, ma al tempo stesso scorrevole, che ti invita a proseguire, cavalcando una ritmica successione di avvenimenti, legati fra di loro nonostante la contemporaneità di eventi in luoghi e scenari diversi: ordito e trama di una immensa tela, che si chiama “storia”. Per non parlare della incredibile documentazione fotografica: non c’è personaggio, del quale non sia stato scovato il ritratto. Rifacendoci al detto di F.D. Roosevelt, secondo il quale “gli uomini muoiono, ma i libri non muoiono mai”, possiamo concludere che il “Colombo” di Icardi è sicuramente uno di quelli destinati a non morire mai.
Pietro Canepa di Cuccaro Monferrato