Ligurie e Antichi Liguri
secondo gli scrittori greci e latini, l’archeologia e le iscrizioni antiche
L’autore nel 2009 ha pubblicato la 2 a edizione del libro “Gli antichi Liguri e le Ligurie, la Val Bormida e Roccavignale. Alla ricerca delle radici comuni dall’età della pietra ad oggi”.
Il 2° volume della Collana “Il cigno: Due passi sui sentieri della storia ligure” lo ha dato alle stampe nel 2012 (con ristampa nel 2013) e porta il titolo: “Navigare rende curiosi. Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci secondo i loro scritti autografi e le testimonianze di chi li conobbe personalmente”.
Ora in questo 3° volume della Collana sono trascritti quasi tutti i testi antichi greci e latini sui Liguri per autore ed in ordine cronologico. Scopriamo così che i nomi Liguria e Liguri – nelle varie denominazioni a pag. 167-171 - appaiono per la prima volta solo in fonti greche a partire dal VII a. C.
In tali documenti i Liguri sono descritti come una popolazione tra le più antiche d’Italia e addirittura dell’Occidente europeo. Essi sono autoctoni dell’Occidente europeo perché discendenti dei primi cacciatori e di quelli del neolitico. Vi è continuità del popolamento dal paleolitico all’arrivo dei primi Greci in terra ligure in Occidente. I Greci li hanno identificati per le loro caratteristiche specifiche come residenti in piccole comunità semplici senza re, senza sacerdoti o nobili e senza caste come i nomadi Galli.
I capi famiglia liguri prendevano decisioni in riunioni democratiche e sapevano difendere le loro terre dagli invasori stranieri andando in battaglia cantando e danzando. Gli antichi Liguri conservavano le ossa dei loro morti come i primi cacciatori del paleolitico. Ciò provava la loro sedentarietà ed il loro attaccamento ad un determinato territorio atavico.
Mentre i Galli venivano sterminati dai Romani questi apprezzarono sempre il valore militare dei Liguri che vennero arruolati nelle loro coorti.
Il 2° volume della Collana “Il cigno: Due passi sui sentieri della storia ligure” lo ha dato alle stampe nel 2012 (con ristampa nel 2013) e porta il titolo: “Navigare rende curiosi. Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci secondo i loro scritti autografi e le testimonianze di chi li conobbe personalmente”.
Ora in questo 3° volume della Collana sono trascritti quasi tutti i testi antichi greci e latini sui Liguri per autore ed in ordine cronologico. Scopriamo così che i nomi Liguria e Liguri – nelle varie denominazioni a pag. 167-171 - appaiono per la prima volta solo in fonti greche a partire dal VII a. C.
In tali documenti i Liguri sono descritti come una popolazione tra le più antiche d’Italia e addirittura dell’Occidente europeo. Essi sono autoctoni dell’Occidente europeo perché discendenti dei primi cacciatori e di quelli del neolitico. Vi è continuità del popolamento dal paleolitico all’arrivo dei primi Greci in terra ligure in Occidente. I Greci li hanno identificati per le loro caratteristiche specifiche come residenti in piccole comunità semplici senza re, senza sacerdoti o nobili e senza caste come i nomadi Galli.
I capi famiglia liguri prendevano decisioni in riunioni democratiche e sapevano difendere le loro terre dagli invasori stranieri andando in battaglia cantando e danzando. Gli antichi Liguri conservavano le ossa dei loro morti come i primi cacciatori del paleolitico. Ciò provava la loro sedentarietà ed il loro attaccamento ad un determinato territorio atavico.
Mentre i Galli venivano sterminati dai Romani questi apprezzarono sempre il valore militare dei Liguri che vennero arruolati nelle loro coorti.